un dolore talmente invadente da alterare ogni momento della giornata
L’emicrania è una patologia caratterizzata dal’insorgere di frequenti mal di testa, il cui livello di dolore può variare da caso a caso, cambiare posizione e aumentare di intensità nel corso dell’attacco. Il suo nome deriva dal greco e significa “mezzo cranio”.
Infatti, se il mal di testa che ci fa soffrire è localizzato su un solo lato del capo o esclusivamente sulla parte frontale, allora con ogni probabilità si tratta di emicrania, la più diffusa tra le forme di cefalea primaria.
L’emicrania si presenta con un dolore pulsante, più o meno intenso, che può renderci complicate anche le normali attività quotidiane e che ha una durata che varia dalle 2 alle 72 ore. Può essere accompagnato da nausea o vomito e può comportare una forte insofferenza per la luce e i rumori (fotofobia e fonofobia).
Se da una parte è stato osservato che, in età adulta, le donne sono più esposte agli attacchi di emicrania rispetto agli uomini, dall’altra rimangono in ogni caso ancora non accertate le cause effettive di questa patologia, che possono inoltre variare da individuo a individuo. Prima della pubertà, l’emicrania è più frequente tra le persone di sesso maschile; in età adulta sono però le donne a esserne maggiormente colpite, anche se poi la predisposizione si affievolisce durante la gravidanza.
In generale si ritiene comunque che le cause dell’emicrania risiedano in un insieme di fattori genetici e ambientali. Se un familiare ha sofferto di emicrania, ci sono più probabilità di soffrirne a nostra volta.
Le modalità con cui l’emicrania si presenta sono diverse da episodio a episodio e da una persona all’altra: si passa da casi di emicrania frequente a situazioni in cui l’emicrania è occasionale con durate che possono variare molto, passando da poche ore a più giorni.
L’emicrania viene classificata in due principali tipologie:
• emicrania con aura
• emicrania senza aura
Chi soffre di emicrania può sperimentare entrambe le tipologie oppure solo una. E, nel caso di emicrania senza aura, a volte il dolore può colpire entrambi i lati della testa, pur mantenendo la caratteristica pulsante tipica di questo disturbo.
L’emicrania, soprattutto nelle sue forme più acute o quando diventa emicrania cronica, influisce in modo determinante sulla qualità della vita di chi ne soffre. Considerando la durata del disturbo e il fatto che spesso il mal di testa peggiora se si fa attività fisica, è facile capire come l’emicrania pregiudica il normale svolgimento delle attività quotidiane e impedisce anche un corretto riposo notturno. Solitamente si presenta come un dolore pulsante in una metà del capo (anche se a volte può colpire in entrambe le parti), di intensità medio forte. Spesso l’emicrania è accompagnata anche dalla nausea e vomito e dalla fonofobia e fotofobia, un aumento della sensibilità ai rumori e alla luce.
Talvolta, ma non sempre, un attacco di emicrania può essere riconosciuto perché preceduto dal sintomi prodromici, ossia sonnolenza, stanchezza, malumore… A questa fase segue l’aura, poi quella di dolore acuto e, infine, quella di recupero. Non è detto comunque che queste fasi siano sempre tutte presenti.
Quali sono le emicranie più diffuse?
Esistono diverse tipologie di emicrania, che si possono distinguere a seconda dei sintomi e delle modalità in cui il dolore si presenta. Le più frequenti sono:
L’emicrania oftalmica è un tipo di emicrania spesso causato da problemi agli occhi, per esempio disturbi della vista non corretti, come miopia, ipermetropia e astigmatismo oppure patologie come la cataratta, anche se non si escludono possibili origini diverse, come l’infiammazione del trigemino. Si presenta in due fasi: la prima è caratterizzata da difficoltà nel percepire la distanza dagli oggetti; la seconda comporta un forte mal di testa localizzato su uno dei due lati, che può essere accompagnato da altri disturbi, come nausea, vomito, problemi a pronunciare correttamente le parole, diminuzione della sensibilità delle dita e del palato.
L’emicrania con aura si riscontra quando il mal di testa viene preceduto o, meno di frequente, accompagnato da alcuni disturbi sensoriali, definiti appunto “aura”, per esempio:
- disturbi visivi, quali annebbiamento della vista, visione di lampi di luce o di bagliori colorati, difficoltà nel mettere a fuoco gli oggetti,
- problemi uditivi, come fischi nelle orecchie, o ancora disturbi motori, tra cui difficoltà di movimento oppure formicolio o sensazione di puntura di spilli su braccia o viso.
Si tratta in ogni caso di un fenomeno neurologico che solitamente scompare senza lasciare conseguenze. In alcuni rari casi, i sintomi dell’aura non sfociano nel mal di testa, ma in quella che viene definita “emicrania silente”, cioè priva di sintomi.
L’emicrania senza aura si manifesta senza essere preceduta dagli effetti legati alla sfera visiva, uditiva e motoria che caratterizzano l’aura. Questo tipo di emicrania può comportare dolore bilaterale e induce spesso una sensazione di confusione, oltre al dolore, a volte accompagnata da nausea, da naso chiuso, da ipersensibilità del cuoio capelluto e, talvolta, da rigidità dei muscoli del collo.
L’emicrania cronica rappresenta la forma più invalidante di emicrania poiché i sintomi si protraggono per almeno 15 giorni al mese per un periodo di tempo superiore ai 3 mesi. Tra i sintomi caratteristici dell’emicrania cronica si possono manifestare:
- mal di testa che aggredisce un solo lato del capo (raramente colpisce entrambi gli emisferi), con dolore pulsante che può essere forte o, al contrario, appena percettibile
- nausea, vertigini, vomito, brividi
- forte sensibilità alla luce
- visione di bagliori luminosi, alterazioni del movimento, del linguaggio o dell’equilibrio
- irritabilità, stanchezza, difficoltà di concentrazione
- dolore o rigidità ai muscoli del colloSebbene non esistano ancora risposte certe sulle cause di questo disturbo, esistono diverse teorie secondo le quali l’emicrania cronica potrebbe essere determinata da fattori vascolari, ereditari, neurologici o neurochimici.
In alcuni casi, come nella cefalea tensiva, potremmo avere mantenuto in tensione per un lungo periodo i muscoli del collo e del capo, potremmo essere molto stressati oppure avere una postura sbagliata. Anche masticare in modo non corretto può dare origine a forme di mal di testa, perché comporta un’eccessiva contrazione dei muscoli del collo e della mandibola. Sono molti quindi i fattori che possono favorire l’insorgere del mal di testa, tra questi ci sono:
- lo stress
- le alterazioni ormonali (che possono essere indotte dal ciclo mestruale, dalla pubertà, dalla menopausa, dall’assunzione della pillola anticoncezionale)
- la mancanza o l’eccesso di sonno (dormire poco o dormire troppo può scatenare degli attacchi, soprattutto se va a intaccare le abitudini di una persona. Ad esempio in ferie, quando si dorme di più, può esserci un rischio maggiore)
- l’eccesso di alcool
- l’eccesso o la mancanza di cibo
- disidratazione
- il fumo
- alcuni alimenti (cioccolato, insaccati, formaggi stagionati, vino rosso, cibi fermentati o conservati, cibi contenenti glutammato o glutine)
- alcuni farmaci
- la depressione
- le reazioni allergiche
- i cambiamenti del meteo (ad esempio della pressione atmosferica)
- una stimolazione eccessiva dei sensi (rumori troppo forti, luci troppo intense, rumori assordanti)
- bruxismo o problemi ai denti
- cattiva postura
Sintomi che il nostro mal di testa può essere un’emicrania possono essere:
- dolore pulsante a un solo lato della testa oppure solo nella zona frontale
- rigidità o indolenzimento dei muscoli del collo
- manifestazioni visive dell’aura, quali annebbiamento della vista, visione di lampi o bagliori colorati, difficoltà a mettere correttamente a fuoco gli oggetti
- disturbi fisici che accompagnano il mal di testa, come formicolio alle braccia, sensazione di punture di spillo sulle braccia o sul viso, difficoltà nel linguaggio, perdita di equilibrio
- in alcuni casi, disorientamento, confusione, difficoltà di comprensione
Trovare dei rimedi è quindi fondamentale. E’ importante sapere infatti che l’emicrania può essere controllata. Per favorirne il monitoraggio, i medici consigliano di tenere un diario in cui appuntare il numero degli attacchi, il momento in cui si verificano, i fattori scatenanti… In questa maniera si avrà un quadro più preciso che aiuterà a definire la situazione e anche a evitare comportamenti trigger, ossia che scatenano il dolore.
La decisione su quale trattamento adottare per l’emicrania, così come la diagnosi del tipo di mal di testa, deve essere presa insieme al proprio medico curante, sulla base di tutte le informazioni e gli eventuali esami che prescriverà. Esistono in ogni caso alcune indicazioni utili a controllare i sintomi e a prevenire gli attacchi di emicrania. Tra queste, la principale è certamente quella di adottare uno stile di vita il più sano possibile, alimentandosi in maniera equilibrata, dedicando al riposo il tempo necessario e riducendo tutti i fattori di rischio. Importanti sono anche gli esercizi di rilassamento, come la meditazione e lo yoga, ma anche un bagno caldo può aiutare.
Per combattere i sintomi dell’emicrania, uno dei rimedi più diffuso è l’assunzione di farmaci per l’emicrania, come i cosiddetti FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei, che in determinati dosaggi non richiedono la prescrizione del medico e offrono un’azione analgesica che allevia dolore e fastidio. Si consiglia di prendere questi farmaci subito all’insorgenza del disturbo per ottenere un maggiore effetto. Esistono anche terapie non farmacologiche come l’agopuntura o l’ipnosi, che, però, non hanno ancora raccolto sufficienti evidenze scientifiche per essere considerati realmente valide.
È comunque sempre opportuno rivolgersi al proprio medico curante ed affidarsi alle sue indicazioni.
I medicinali combattono il mal di testa, ma anche altri dolori, come mal di denti, mal di schiena, dolori muscolari, dolori osteoarticolari e mal di gola.