un problema molto diffuso comunemente chiamato mal di testa
L’infiammazione del trigemino è una patologia che si presenta con un dolore molto intenso localizzato in alcune aree del viso. Nello specifico interessa quelle innervate dal quinto nervo cranico o nervo trigemino, ossia le zone della fronte, dell’occhio e della mandibola fino al mento.
Chi ne soffre lo descrive come un attacco doloroso alla faccia che si verifica all’improvviso, la cui durata varia da pochi secondi a qualche minuto. Chi ne soffre sa che anche una stimolazione delicata di alcune aree del volto può scatenare degli attacchi: ad esempio mentre ci si rasa la barba, mentre ci si lava i denti, mentre si parla, si mangia o si beve. Tutte semplici azioni quotidiane che possono innescare un dolore lancinante.
Cos’è la nevralgia del trigemino?
Può capitare di conoscere qualcuno che soffre di nevralgia del trigemino o di averne sentito parlare e di associare a questo nome un disturbo doloroso legato a un’area del volto. In effetti, con il termine trigemino si indicano due nervi che si trovano in posizione simmetrica sul lato sinistro e sul lato destro della testa e svolgono diverse funzioni, principalmente di tipo sensitivo, cioè di trasporto delle informazioni di senso.
Quando questa coppia di nervi si infiamma o viene danneggiata possiamo parlare di nevralgia del trigemino, un disturbo che generalmente ha natura cronica e che colpisce quasi sempre un solo lato del viso. Solo raramente, infatti, chi soffre di nevralgia del trigemino prova dolore a entrambe le parti della testa.
L’infiammazione del nervo trigemino viene classificata secondo tre categorie, distinte in base al tipo di dolore:
- TN1, la nevralgia del trigemino di tipo 1, la tipologia più diffusa, che si manifesta con un dolore lancinante e non costante;
- TN2, la nevralgia del trigemino di tipo 2, definita anche nevralgia trigeminale atipica, che si presenta con un dolore intenso e continuo, accompagnato in alcuni casi da una sensazione di bruciore;
- STN, la nevralgia trigeminale sintomatica, causata da altre patologie, come per esempio la sclerosi multipla.
La nevralgia del trigemino colpisce prevalentemente persone con un’età superiore ai 40 anni ed è più frequente nelle donne. Si tratta di una patologia che ha un impatto fortemente negativo sulla qualità della vita di chi ne soffre, perché l’intensità del dolore può rendere difficoltosa ogni attività, anche le più semplici, con un conseguente stravolgimento della propria quotidianità. Motivo per cui, nei casi peggiori, si può sviluppare una forma di depressione.
Possono esistere altre cause, di varia natura, tra cui:
- malattie del sistema nervoso, come per esempio la sclerosi multipla;
- traumi o lesioni cerebrali;
- anomali dei vasi sanguigni, come per esempio gli aneurismi;
- conseguenze del virus Herpes Zoster, responsabile della varicella infantile e del fuoco di Sant’Antonio, in questo caso si parla di nevralgia post erpetica.
- occhi;
- labbra;
- naso;
- cuoio capelluto;
- fronte;
- arcate dentali;
- mandibola e mascella;
- guance.
- dolore presente su un solo lato della testa;
- comparsa improvvisa del dolore (specialmente nel tipo TN1);
- attacchi che, nel tempo, diventano sempre più frequenti (specialmente nel tipo TN1);
- assenza di dolore di notte, durante il sonno (specialmente nel tipo TN1);
- sensazione di bruciore (specialmente nel tipo TN2);
- persistenza di un dolore sordo tra un attacco e l’altro (specialmente nel tipo TN2);
- toccare la pelle della guancia, per esempio quando ci si rade o ci si trucca;
- lavarsi i denti;
- muovere le labbra, per esempio per parlare o mangiare;
- toccare zone sensibili, come gli occhi, le orecchie, il naso, le labbra;
- esporsi al freddo o al vento;
- bere bevande molto calde o molto fredde.
Una volta diagnosticato il problema, in genere si può optare per:
- la terapia farmacologica;
- la terapia chirurgica;
- la terapia complementare.
La terapia farmacologica, più che una cura per la nevralgia del trigemino, va considerata come un metodo per alleviare i sintomi più fastidiosi e prevede l’utilizzo di alcuni medicinali, per esempio farmaci che rilassano la muscolatura e FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei, che offrono un’azione analgesica e antinfiammatoria. Parallelamente al ricorso alla terapia farmacologica, alcune persone scelgono terapie complementari di trattamento del dolore, come l’agopuntura, la stimolazione elettrica dei nervi, la meditazione e altre tecniche di rilassamento, anche se non esiste al momento una prova scientifica dell’effettiva validità di questi metodi.
Non solo nevralgia
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