DOLORI OSTEOARTICOLARI:

quando sono le articolazioni e le ossa a far male

Dolori osteoarticolari

Le ossa e le articolazioni svolgono un ruolo molto importante nel nostro corpo e, per questo, sono facilmente esposte a traumi e infiammazioni.

COSA SONO I DOLORI OSTEOARTICOLARI?

Le articolazioni sono parti del nostro corpo che collegano tra loro le principali ossa e ci permettono, assieme ai muscoli, di muoverci in maniera efficiente. Sono composte da tessuto fibroso o cartilagine e da liquido e hanno il compito di rendere le interazioni delle ossa fluide, così che non entrino in contatto o sfreghino tra di loro, creando lesioni.

Sono quindi strutture fondamentali per il nostro organismo e, allo stesso tempo, molto delicate perché sottoposte quotidianamente a molteplici sollecitazioni. Oggigiorno, a causa dei tanti impegni e di uno stile di vita scorretto e spesso fondato sulla sedentarietà, facciamo poco movimento fisico e i nostri muscoli sono meno allenati e meno propensi a sobbarcarsi il carico di pesi e cadute. Questo va a svantaggio delle nostre articolazioni che hanno una minore protezione.
Le articolazioni nel nostro corpo sono ben 360 e ne esistono di molte tipologie, differenti in base alle ossa che congiungono e al movimento che devono coadiuvare. Quelle che svolgono un ruolo più impegnativo sono le articolazioni della spalla, vista l’ampiezza del movimento, ma anche quelle del gomito, della mano, delle anche e del ginocchio. Uno dei più frequenti traumi articolari è la distorsione della caviglia.

I dolori articolari possono essere causati da traumi a carico delle giunture, come lussazioni o distorsioni.
Anche l’artrosi, ossia l’usura della cartilagine che espone le ossa allo sfregamento, è oggi uno dei più comuni fattori dei dolori articolari che colpiscono gli individui sopra i 60 anni di età.

TIPOLOGIE DI DOLORI OSTEOARTICOLARI

L’artrosi, o osteoartrosi, è la patologia articolare più diffusa e rappresenta uno dei disturbi più frequenti legati all’età: si stima che ne soffra il 90% delle persone sopra i 65 anni. La causa principale dell’artrosi è infatti la degenerazione della cartilagine che forma le articolazioni, un danno dovuto all’età e all’usura nel tempo. Una volta che la cartilagine è danneggiata o distrutta, le ossa cominciano a sfregare tra loro provocando infiammazioni, dolore e rigidità.

Le articolazioni più esposte all’artrosi sono quelle delle ginocchia, delle anche e delle dita. L’artrosi in linea di principio può colpire ogni articolazione, ma principalmente e più frequentemente quelle della colonna vertebrale, delle ginocchia, dell’anca e delle dita.
Anche persone giovani possono soffrire di artrosi, quasi sempre causata dal carico eccessivo subito dalle articolazioni per:

  • eccesso di peso (obesità);
  • pratica di attività, lavorative e non, che comportano sollecitazioni estreme a livello articolare.

L’artrosi si divide in:

  • primaria, se è causata da fattori genetici o dall’età;
  • secondaria, se è conseguente a traumi, interventi chirurgici, problemi meccanici, infezioni;
  • localizzata, se interessa un’articolazione;
  • generalizzata, se coinvolge più articolazioni.

In genere il dolore provocato dall’artrosi si presenta quando si muove l’articolazione interessata (a differenza dell’artrite, il cui dolore è costante anche a riposo) e può affievolirsi o scomparire se si muove l’articolazione per un po’.

Quando soffriamo di un dolore diffuso che coinvolge più articolazioni, possiamo essere in presenza di diverse patologie, per esempio:

  • l’artrosi generalizzata, che per l’appunto può colpire diverse giunture contemporaneamente;
  • micro-traumi diffusi, nel caso si pratichi un’attività che comporti eccessivi sforzi articolari;
  • una malattia autoimmune, come l’artrite reumatoide, che coinvolge tessuti, ossa e articolazioni, producendo infiammazioni e dolore.

I sintomi e le cause sono strettamente correlate al tipo di patologia e alcuni elementi possono indicare la probabile diagnosi. Per esempio, un’età avanzata può far pensare all’ipotesi di un’artrosi, mentre la pratica abituale di sport estremi potrebbe far supporre che il dolore sia prodotto da micro-traumi legati all’impegno richiesto alle articolazioni.

In presenza di dolori articolari diffusi, accompagnati o meno da altri sintomi, è sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico di fiducia, che potrà diagnosticare con precisione le cause del malessere e identificare la terapia più idonea o i migliori farmaci per dolori articolari.

L’articolazione del ginocchio non solo sorregge il nostro peso a ogni passo, ma è spesso sottoposta a un lavoro complesso e faticoso: per esempio, quando facciamo le scale, quando saliamo o scendiamo dall’auto, quando ci sediamo o ci alziamo.

È una delle giunture più esposta al rischio di artrosi, ma anche di traumi. Infatti basta un movimento sbagliato, un carico eccessivo o, semplicemente, uno sforzo, anche leggero, ma effettuato con la gamba più piegata del dovuto, per rischiare un danno al ginocchio.

Le principali patologie in cui si può incorrere sono:

  • artrosi;
  • lussazione del ginocchio, che si verifica con la fuoriuscita della rotula dalla sua posizione;
  • distorsione del ginocchio, che si può presentare con dolore e gonfiore.

L’articolazione dell’anca, che collega il femore all’osso dell’anca, garantisce alle gambe un’ampia possibilità di movimento: in avanti, indietro, lateralmente. Si tratta quindi di una giuntura sottoposta a frequenti e importanti sollecitazioni. È un’articolazione che esponiamo a tensioni innaturali anche quando siamo seduti per molte ore, poiché ci spostiamo spesso per cercare una posizione comoda e, in alcuni casi, possiamo posizionare la gamba in modo sfavorevole per l’anca.

Quando si avverte dolore alle anche, si può essere in presenza di un’infiammazione dovuta a un’attività fisica impegnativa oppure possono essersi verificati dei traumi, come una lussazione dell’anca. Altre volte l’artrosi, il processo degenerativo che colpisce la cartilagine e quindi le ossa, può rappresentare l’origine del dolore.

Siccome le anche sono il fulcro vero e proprio delle nostre attività quotidiane, i disturbi localizzati in quest’area possono comportare notevoli fastidi e limitazioni nella nostra quotidianità ed è bene consultare immediatamente un ortopedico così da individuare l’origine del dolore.

Come quella dell’anca, l’articolazione della spalla svolge un compito molto complesso, perché deve garantire alle braccia una serie di movimenti diversi tra loro e in varie direzioni. Le braccia possono spostarsi verso avanti o dietro, lateralmente, verso l’alto, verso il basso, producendo dei cerchi. Non solo: utilizziamo le braccia per compiere molte azioni durante la giornata, le usiamo per sollevare o trasportare pesi, le impieghiamo per appoggiarci a superfici (come un tavolo) o per tirare, spingere o allargare.

Una tale varietà di movimenti comporta un impegno costante e usurante per l’articolazione della spalla, che viene anche coinvolta in molti degli eventi traumatici in cui possiamo incorrere: se cadiamo tendiamo a mettere mani e braccia in avanti per proteggere il corpo e la testa, per esempio.

I dolori articolari alla spalla possono essere di origine degenerativa, dovuti cioè all’usura della cartilagine a causa del protratto utilizzo della giuntura, soprattutto in caso di età avanzata o di forte sovrappeso. Si tratta di artrosi o osteoartrosi, oppure può trattarsi di una malattia autoimmune come l’artrite reumatoide.
Se invece siamo stati vittime di incidenti o traumi, anche semplicemente cadute, può essersi prodotto un danno, come una distorsione o una lussazione della spalla.
Anche un’infiammazione può essere la causa di dolori acuti all’articolazione della spalla, come nel caso della capsulite, che coinvolge la giuntura e produce fitte di dolore durante i movimenti e limitazione nell’ampiezza del movimento stesso.

L’articolazione del gomito collega tra loro le ossa principali del braccio: l’omero, che va dalla spalla al gomito, e il radio e l’ulna, che dal gomito raggiungono la mano. L’articolazione del gomito lavora principalmente consentendo al braccio di piegarsi verso l’interno. A fronte di un ruolo che può apparire più semplice rispetto a quello di altre articolazioni, il gomito può essere interessato in ogni caso a traumi dovuti a eccessivo carico o a un impiego forzato.

La patologia più comune legata a quest’area è l’epicondilite, che conosciamo come “gomito del tennista”, cioè un’infiammazione causata dalla continua sollecitazione prodotta dall’estensione del polso e delle dita della mano. In questo caso, il dolore si concentra nella parte esterna del gomito ed è più intenso se si stringe con forza la mano.

Anche problemi di origine traumatica, come lussazioni e distorsioni, possono interessare il gomito, coinvolto in maniera intensa nelle attività sportive che prevedono l’utilizzo delle braccia o nelle cadute.

Le mani sono la sede di molte articolazioni e molte ossa. Tra il polso e la punta delle dita si contano 27 ossa, con le relative articolazioni, che collegano le ossa carpali, quelle più vicine al polso, a quelle metacarpali, cioè quelle della parte centrale della mano, a quelle delle falangi, cioè le dita.

Ogni giorno utilizziamo le mani in molti modi diversi, applicando più o meno forza, usando una o più dita, aprendo o chiudendo la mano. Il ruolo importante delle mani nella nostra vita le espone, naturalmente, sia a eventi di origine traumatica sia a danni dovuti all’usura o all’uso eccessivo.

L’artrosi è una delle principali patologie che colpiscono le mani: si presenta soprattutto in persone in età avanzata, in particolare di sesso femminile, o in persone in forte sovrappeso o che hanno subito dei traumi alle mani. In genere aggredisce le articolazioni del polso e della parte centrale e anche le giunture delle falangi, rendendo complicato lo svolgimento di molte attività quotidiane e provocando dolore e rigidità.
Un disturbo molto diffuso, soprattutto nei nostri giorni, visto l’utilizzo di strumenti come il mouse o lo smartphone, che spesso costringono la mano e le dita a mantenere posizioni inadatte o compiere ripetutamente movimenti non idonei, è la sindrome del tunnel carpale. Quest’ultimo è costituito da ossa e legamenti e si trova nella parte di giunzione tra polso e palmo: l’infiammazione dovuta alla compressione del nervo provoca dolore, senso di intorpidimento e formicolio a polso e palmo.

I dolori che sentiamo a mano, polso e dita, in special modo se non legate a traumi, possono essere manifestazioni di patologie di varia natura. Proprio per questo è importante, se non si tratta di dolori passeggeri, rivolgersi al proprio medico di fiducia per una diagnosi accurata.

Le cause dei dolori articolari possono essere di 3 tipi:
  • degenerativi: causati dall’avanzare dell’età e dall’usura della cartilagine; ne è un esempio l’artrosi.
  • traumatici: causati da incidenti, traumi o cadute che esercitano sull’articolazione o sulle ossa una forza di intensità più grande rispetto a quella che riescono a sopportare; ne sono un esempio le distorsioni, le lussazioni e le fratture.
  • patologici: causati da malattie come l’artrite, ossia un’infiammazione a carico di una o più articolazioni, che porta dolore, rigidità e gonfiore.
I dolori osteoarticolari possono essere di diversa natura e si possono presentare con sintomi vari a diversi tra loro. L’elemento in comune è il dolore che può essere localizzato o diffuso, più o meno intenso e che, in genere, si aggrava se si sforza l’articolazione sofferente.

Sintomi dell’Artrosi
I sintomi più frequenti di artrosi, indipendentemente da qual è l’articolazione colpita, sono dolori articolari che si provano “a freddo”, per esempio muovendo l’articolazione la mattina, appena svegli, dopo che è stata ferma o quasi durante la notte. Il dolore è tendenzialmente pungente e può attenuarsi se si continua a muovere l’articolazione, senza sottoporla a carichi eccessivi.
In alcuni casi, si può osservare un gonfiore a livello articolare e una rigidità della giuntura. Nei casi più gravi si può manifestare una progressiva deformità dell’area colpita.

Sintomi della lussazione
Una lussazione, evento traumatico che colpisce più frequentemente la spalla, l’anca e il ginocchio, si manifesta con la fuoriuscita dell’articolazione dalla sua sede.
Oltre al dolore acuto, che si aggrava se si muove l’articolazione, sono segni di lussazione:
  • la posizione innaturale dell’arto;
  • un’evidente deformazione a livello dell’articolazione;
  • l’impossibilità di muovere l’articolazione;
  • la presenza di gonfiore e/o di ematomi.
Sintomi della distorsione
La distorsione è una lesione che riguarda l’articolazione, più nello specifico la capsula e i legamenti, normalmente causata da un movimento errato (per esempio eseguito in torsione o con un’inclinazione eccessiva): l’articolazione è soggetta a uno spostamento innaturale, ma ritorna autonomamente nella sua sede.
Le articolazioni più esposte al rischio di distorsione sono quelle di ginocchia, caviglie e polsi. I sintomi più comuni sono:
  • dolore intenso;
  • gonfiore localizzato nell’area colpita (che tende ad aumentare);
  • arrossamento e riscaldamento dell’area colpita, dovuto a versamento di sangue;
  • limitata capacità di movimento dell’articolazione.
Adottare alcune buone abitudini può essere considerato uno strumento di prevenzione dei rischi di incorrere in disturbi articolari, perché permette al corpo di essere più efficiente nel proteggere le aree delicate, come le articolazioni, e a reagire prontamente ai traumi. Alcune abitudini positive sono:
  • riscaldare i muscoli prima e dell’attività fisica, per esempio dedicando qualche minuto allo stretching, anche dopo aver concluso l’allenamento;
  • bere molti liquidi prima, durante e dopo la pratica sportiva o fisica;
  • alzarsi a camminare per un paio di minuti ogni ora, soprattutto se si mantiene per molte ore la stessa posizione;
  • seguire un’alimentazione corretta, mangiando frutta e verdura.
In caso di traumi articolari, è bene rivolgersi al proprio medico per verificare l’entità del danno e definire la terapia migliore. Si può ridurre il gonfiore utilizzando impacchi di ghiaccio; per il dolore e l’infiammazione si può ricorrere a medicinali come i FANS, i farmaci antinfiammatori non steroidei, che in certi dosaggi non necessitano di prescrizione del medico e, oltre ad avere un effetto antidolorifico, svolgono un’azione antinfiammatoria.

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